martedì 14 aprile 2015
Gestione del talento, meritocrazia e contesto familiare
Su "Affari & Finanza" di ieri 13 aprile 2015 ho trovato molto interessante la pubblicazione di una ricerca commissionata da Manageritalia sul tema della gestione del talento nel nostro Paese.
In particolare ha colpito la mia attenzione la pubblicazione della tabella che ho riportato sopra.
Il "vero talento" è: flessibilità mentale, intelligenza vivace, visione d'insieme e capacità propositiva... peccato che poi i contesti organizzativi tramite processi, procedure e organigrammi non lasciano spazio all'esercizio di queste virtù... per questa ragione a volte penso che i veri talenti non stanno nelle aziende... ma poi scaccio velocemente questi pensieri... (meglio).
L'altro dato che a me pare sorprendente è la funzione prioritaria affidata al contesto familiare nel favorire lo sviluppo del talento... Mi piacerebbe tantissimo fare un confronto su questo tema con altri paesi. In Italia a mio avviso stiamo assistendo all'affermarsi di un ruolo della famiglia sempre più "supplente" rispetto ad altre istituzioni. Mi viene da pensare per esempio alla scuola dove sempre più i genitori vengono coinvolti nella istruzione di base dei ragazzi.
Una società come quella italiana dove il contesto familiare costituisce di nuovo la risorsa principale per lo sviluppo personale (anche del talento) mi spaventa perchè rappresenta una dinamica non meritocratica e perchè rafforza le disuguaglianze sociali.
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